venerdì 28 gennaio 2011

berretto nero e lavori femminili


Il berretto che qui vedete è stato realizzato in un allegro pomeriggio di chiacchiere con un'amica, che cercava di impratichirsi nelle tecniche dell'uncinetto, per sfruttare al meglio i prossimi lunghi pomeriggi di trasferta.

Ho sempre pensato, e prima o poi lo realizzerò (spero), di organizzare un pomeriggio settimanale con le amiche in cui riunirsi per stare un po' in pace a chiacchierare, magari davanti a un té e perché no, magari anche utilizzando le mani per creare. Ne ho anche parlato a volte, ma penso che i tempi non sono ancora maturi per questo, per lo meno nella mia cerchia di amiche.

E' sempre stata un'esigenza femminile quella di riunirsi, tenendo però sempre le mani in movimento. Un tempo da quei pomeriggi venivano fuori meravigliosi ricami o trine e merletti, oggi probabilmente dopo decenni in cui le donne hanno pensato che la propria realizzazione dovesse a tutti i costi avvenire solo fuori casa, ci stiamo accorgendo che certe attività avevano (e hanno) una funzione oltre che produttiva e creativa, anche psicologicamente utile.

Prima di tutto ci insegnano a riflettere sulle cose e a prenderci il tempo per realizzarle. A mio parere tutte le attività artigianali, essendo di fatto attività di creazione individuale che occorre seguire nelle varie fasi, ma che hanno anche momenti ripetitivi e che richiedono tempi lunghi di lavoro, sono anche attività che aiutano la meditazione. I lavori femminili a quanto pare sono utili per mantenere in attività il cervello, e le donne che li praticano rallentano l'invecchiamento! E scusate se è poco!!
Ora lo so che state pensando che "c'è ancora tempo per preoccuparsene" e avete ragione!!!! Ma è sempre bene saperlo!

Per quel che mi riguarda, io continuo a fare lavorare le mani perché mi piace, mi da soddisfazione vedere il lavoro finito (a prescindere dal risultato finito, che può anche non piacere) e pensare che sono io che sono riuscita a crearlo. Mi diverte anche immaginarlo finito, progettarlo, seguirlo fino alla sua completa definizione, fino all'ultima rifinitura! E mi piacerebbe poterlo fare con altre persone, condividere le stesse passioni, e insegnare alle ragazzine che anche il lavoro manuale può essere fonte di soddisfazione personale!

Io, ancora, tutte le volte che guardo un oggetto che ho creato io, nel momento in cui l'ho completato, provo la stessa sensazione di stupore che ho provato davanti a un neonato, stupore davanti a qualcosa che viene da te, ma che nemmeno tu sai perfettamente come hai fatto a creare!! :)

giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della memoria


Oggi è la Giornata della Memoria.

Ieri ho visto AUSMERZEN il testo di Paolini, per riflettere per ricordare che il nazismo prima ancora di operare lo sterminio degli ebrei, ha operato lo sterminio dei malati, degli invalidi, dei bambini malformati, in una parola di tutti quelli considerati inutili. Un Olocausto iniziale, per preparare le coscienze al grande Olocausto.
E' mostruoso pensare che uomini di scienza, stimati, luminari nel loro paese e nel mondo, abbiano fatto strada nelle loro coscienze all'idea che una vita dentro un corpo non sano non sia degna di essere vissuta. Fa orrore pensare che questo sterminio sia stato operato attraverso le mani, i consigli, le "cure" dei medici di famiglia, delle ostetriche. Gente comune, gente "perbene", gente autorevole agli occhi delle famiglie.
Come è stato possibile???? Eppure è stato. E forse è ancora, lentamente, senza che ce ne accorgiamo nemmeno (come non se ne accorsero allora). Chi non si fiderebbe....

Qui potrete vedere un breve filmato del lancio di questo racconto di Paolini. Se non l'avete visto, cercate di trovare il modo di recuperarlo e vedetelo!
Vedetelo coi vostri figli, perché l'orrore va raccontato e commentato. Perché la memoria è retorica, se non la rendiamo viva coi nostri racconti!!


P.S. ho trovato adesso il link per vedere l'intero racconto. Eccolo qui! Vedetelo!!!



lunedì 24 gennaio 2011

Lana viola parte due: il berretto (con spiegazioni)


Ecco la seconda parte del progetto con la lana viola, pensati ovviamente per essere indossati insieme.
Si tratta come vedete di un berretto con nappine in cima.
Come il progetto precedente anche questo è molto semplice, quasi tutto maglia rasata dritta, a parte i primi 4 ferri a maglia legaccio (tutti i ferri a diritto).

E' un rettangolo, niente di più.
Ovviamente occorre prendere le misure della testa a cui è destinato e mettere su le maglie relative, tenendo presente il filato che avete a disposizione. Io ho usato lo stesso filato del poncho, per cui la prova del filato è la stessa che ho già indicato nel post del poncho, i ferri sono sempre il n. 5.

A questo punto bisogna cucire il lato corto. Poi, posizionando la cucitura al centro, cucire la parte superiore, o se preferite chiudetelo come ho fatto io con un giro di maglia bassa a uncinetto.




Infine preparare le nappine, tagliando vari fili di lana lunghi circa 20 cm, piegarli al centro in modo da doppiarli e chiudere la nappina con un filo da attorcigliare e fermare. Fissare poi ogni nappina sulla punta del berretto ed è tutto fatto!!!





Questo è il risultato finale!

Ed ecco come risulta indossato.




sabato 22 gennaio 2011

Scambi, baratti???


Da un po' di tempo a questa parte si stanno affermando un po' dappertutto i gruppi in cui si baratta o anche semplicemente si cede beni che ognuno di noi ha in casa e non usa più.

Inutile dire che è una pratica da incentivare, sia perché riduce significativamente la mole di rifiuti che annualmente mandiamo in discarica, sia perché molto spesso si tratta di oggetti funzionanti, ma vengono scartati o perché non incontrano il nostro gusto o perché non li utilizziamo, o perché dobbiamo forzatamente fare spazio in casa per qualcos'altro.

Eppure gli oggetti hanno diritto ad avere un uso migliore di quello che facciamo, tenendoli rinchiusi per anni dentro cassetti o su scaffali polverosi di una cantina. Quello che non è utile a me, potrebbe esserlo per qualcun altro. Quello che io non uso mai, potrebbe fare comodo a chi ne ha necessità (e magari non riesce a comprarlo, coi tempi che corrono...).

Sarebbe bello poterci convertire integralmente alla cultura del baratto, scambiando tutto quello di cui abbiamo bisogno, ma sono dei passi che si possono compiere solo poco a poco. Intanto proviamo ad avvicinarci allo scambio, dopo aver tentato il riutilizzo.

Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce un gruppo su Facebook, da un gruppo di persone che in vario modo e in vari settori, artigianalmente, creano. Ci siamo dette (al momento siamo solo donne!) perché non creare un "luogo" in cui scambiare fra noi oggetti, materiali o attrezzature che non usiamo più o non abbiamo mai usato?
Magari proprio quell'oggetto dimenticato potrebbe fare felice qualcuna tra noi che lo userebbe volentieri per i suoi lavoretti!! Ed è così che nasce il gruppo "Cedo o scambio, oggetti, materiali e attrezzature per creative"!

Invito perciò chiunque sia interessato a iscriversi, saremo felici di aumentare il numero di chi ha voglia di tessere relazioni e cercare quel che ci serve in maniera meno convenzionale! :D

venerdì 21 gennaio 2011

Lana viola parte uno: il poncho (con spiegazioni)


Questo poncho nasce da un modello da me usato anni fa per farne un altro (che vedete qui a fianco, anche se la foto non è bellissima), recuperato non so in quale giornale e poi rivisto a modo mio.
Non mi piace usare pedissequamente gli schemi, anche perché in genere non mi riescono mai come previsto, colpa del fatto che mi rifiuto di provare i filati e mi ostino a andare un po' "a naso".

Ma è proprio un mio personale "difetto", faccio così anche in cucina, non seguo mai perfettamente una ricetta, le quantità le regolo sempre a occhio, modifico anche gli ingredienti nel corso della preparazione. Nonostante questo devo dire che a parte un paio di clamorosi (e disgustosi) errori di progettazione, è andata sempre bene e visto che cucino autonomamente da ormai ehm... più di una ventina d'anni, posso anche dire che la percentuale di successi è nettamente superiore agli insuccessi (con grande sollievo dei familiari) :-)

Ma sto divagando, torniamo al poncho. Il modello base è molto semplice e realizzabile anche dalla meno esperta. A prescindere da quel che potrebbe sembrare, non è altro che maglia rasata dritta, completata da aumenti regolari, sempre sui ferri dispari. Tutto qui.
Nel mio caso ho usato una lana sottile in doppio, ottenendo un filato lavorabile con i ferri numero 5. A seguire inserirò le spiegazioni, ma voi che siete sicuramente più diligenti di me proverete il vostro filato e farete in modo che 10 cm corrispondano a 14 m. e 18 ferri :))

Per il diritto avviare 64 m., e proseguire per 4 ferri a maglia legaccio (tutti i ferri diritto), al 5° ferro lavorare 2m. dir., 1 gettata, 29 m. a diritto, 1 gettata, 2 m. dir., 1 gettata, 29 m. dir., 1 gettata, 2 m. dir.
In pratica starete operando degli aumenti sia sulle spalle che al centro (da un lato e dall'altro delle due maglie centrali). Lavorate i ferri pari sempre a rovescio. Proseguite ad operare gli aumenti ogni 2 ferri per 15 volte sulle spalle, mentre al centro continuerete ad aumentare fino a conclusione del lavoro. Giunti all'altezza desiderata chiudete tutte le maglie.
Questo tipo di lavorazione darà automaticamente una forma romboidale al vostro poncho, con la punta centrale.
Lavorerete poi il dietro esattamente come avete già fatto per il diritto.

Cucire i due lati e rifinire il colletto. Io ho preferito ridurre l'apertura e ho usato l'uncinetto lavorando 2 giri a m. bassa, 2 giri a m. alta, e altri 3 giri a m. bassa. Naturalmente ognuno lo rifinisce come crede, eventualmente lasciandolo anche molto scollato, se piace.
A conclusione ho aggiunto la frangia lungo tutto il bordo, ma volendo si può anche rifinire a uncinetto come si vuole :- )


Spero che le spiegazioni siano chiare. Buon lavoro a chi si decide a provarci!!


giovedì 20 gennaio 2011

In ritardo, tante tante grazie!!!!


I fermagli che vedete li ho ricevuti in dono da Katia perché ho (incredibilmente!!!) vinto il giveaway che ha organizzato sul suo blog Mille idee in una tazza, per festeggiare il superamento delle 100.000 visite!!

Vi invito a visitare il blog di Katia, per mille ragioni che scoprirete da soli!!

Mille grazie Katia, per tutto quello che condividi ogni giorno, ti seguo sempre con attenzione!! :)

mercoledì 19 gennaio 2011

Recuperare e trasformare un piccolo mobile


A casa mia ci sono diversi mobili antichi e dico subito che io non sono una restauratrice, né per professione né per hobby. Per cui non riesco ad occuparmi della parte legno, se non applicando olio apposito o cera, quando necessario.
Ma avevo in casa questo mobiletto, alto circa 1 metro e mezzo, con due ante e all'interno cinque scaffali. Come lasciarlo inutilizzato?

A me piaceva moltissimo l'idea di recuperarlo, ma era stato necessario togliere i vetri originali montati sulle ante, uno si era rotto e l'altro era sottile, mobile e pericoloso (soprattutto quando circolano bimbi più o meno grandi, più o meno distratti).

Cosa mettere per chiudere le ante? Ho provato a costruirne altre, di vario genere, ma lo spazio per fissarle non era molto e il risultato non mi piaceva molto. Finché....

UN'IDEA!!!













In fondo mi serviva solo coprire le ante per "nascondere" il contenuto alla vista e proteggerlo adlla polvere. Allora ho cucito due tendine, con semplici teli di lino e strisce di tessuto colorato, le ho fissate alle ante con velcro, sia sopra che sotto, per tenere le tende tese al punto giusto!











Questo è diventato il nostro mobile del bagno, simpatico e capientissimo!!! Che ve ne sembra?



lunedì 17 gennaio 2011

Tutorial: bavaglino fai da te


Ho pensato oggi di mostrarvi come realizzare un semplicissimo bavaglino a partire da tessuti che abbiamo già in casa.
Questo progetto nasce dall'osservazione che in casa nostra quotidianamente usiamo e a volte gettiamo tessuti che non sono più utili allo scopo che avevano inizialmente. Per evitare un inutile spreco, possiamo imparare a trovare nuovi modi per usarli, reinventandoli per nuovi usi.
Grande versatilità in questo senso ha la spugna di cotone dei vecchi asciugamani, magari diventati troppo sottili, o in alcuni punti macchiati o stinti. E' facilissimo riutilizzarla per altri progetti, come questo per esempio!
Per il bavaglino ho usato quindi spugna di cotone e un tessuto di flanella, recuperati entrambi.


Per prima cosa dobbiamo crearci un modello. Non è difficile, partite da un normale foglio A4 e disegnatelo più o meno come questo qui a sinistra. Il modello occupa l'intero foglio, così avete anche un'idea della dimensione.



Tagliare poi sia la spugna che il tessuto, seguendo il modello che abbiamo appena creato. Lasciamo solo un po' di margine per la cucitura.








Mettere poi i due strati uno sull'altro, diritto contro diritto, fermarli con alcuni spilli e cucire lasciando un po' di margine, come si vede in foto. Ricordarsi di lasciare una piccola apertura, attraverso cui rivoltare il lavoro.








E' utile operare qualche piccolo taglio lungo le curve più strette, perché questo eviterà al bordo di arricciarsi in maniera poco estetica e funzionale.





A questo punto rivoltare il lavoro attraverso l'apertura, portandolo sul dritto, cucire a mano l'apertura, e infine cucire lungo i bordi per rifinire.








In conclusione aggiungete un bottoncino automatico, si trovano facilmente in merceria. Qui ne vedete una coppia in nero, ma li troverete facilmente cromati e anche trasparenti, adatti a tutti gli usi!



Ed ecco qui, tutto fatto, il bavaglino è pronto!!! Non era poi così difficile, no???


venerdì 14 gennaio 2011

Gioco o esplicito invito a imparare???





Da piccola ho sempre ammirato le mani in movimento, potevo rimanere ore ad osservarle, qualcunque cosa facessero. O in cucina, o in tipici lavori femminili, o anche nel bricolage.

Allora non lo sapevo, ma osservare mi sarebbe tornato utile più tardi. Ho scoperto nel corso degli anni per esempio di essere in grado di fare lavoretti che in realtà non avevo mai fatto io, ma solo osservato fare ad altri.

La maglia però l'ho imparata da piccola, credo che i miei primi tentativi risalgano a quando avevo 6 o 7 anni, e ancora ricordo i pasticci che combinavo con quegli aghi troppo lunghi e poco maneggevoli.

Anni dopo, qualcuno pensò di fare un regalo gradito a mia sorella, immaginando che avesse le mie stesse curiosità di apprendere. Venne così fuori questo regalo, che come vedete è ancora intatto, come fosse ieri (mentre sono passati ehm... diciamo alcune decine d'anni....) ehehehe.
Mettiamola così: quello che vedete fotografato qui è una confezione regalo vintage, risalente a una ...ina di anni fa :D
Il pacco contiene due aghi in legno adatti a braccine piccole, due sacchetti di lana grezza da filare, un fuso, due spolette e un telaietto in cotone per provare a tessere la lana che si imparava a filare.
Come potete vedere è tutto perfetto, usato penso una sola volta da mia sorella giusto per provare.

Io l'ho conservato per tanti anni, perché mi piaceva l'idea di poter riproporre un giorno un gioco che ormai non si trova più.
Negli scaffali dei giochi ce ne sono molti "creativi", sono riapparsi per esempio i telaietti per le perline (io ho ancora il mio ed è molto meglio di quelli odierni), ma si trova pochissimo su maglia, uncinetto, e non parliamo poi del ricamo. Io invece ancora ricordo dei kit con ago piatto per "ricamare" con fili di lana un cuscino da arredamento...


Molto probabilmente anche noi mamme nel complesso non sappiamo nulla di queste "arti", per alcune sono una perdita di tempo e per molte altre la sola idea di insegnare cucito e ricamo alle nostre figlie sicuramente equivarrebbe a un passo indietro nella emancipazione femminile.
Io non la penso così, al contrario penso che per molti anni si è trascurato l'innegabile valore interiore anche della semplice attività manuale femminile, se proprio non vogliamo parlare del valore del prodotto finito.
Lavorare con le mani, progettare con la testa, mantenere l'attenzione, distendere i nervi, riflettere con calma... Pensate che non serva ai nostri figli?
Eppure è stato dimostrato che chi si dedica a queste attività invecchia più tardi e non soffre di depressione. Io aggiungerei anche che durante tutto il tempo si diverte pure!! :))

Io spero che in futuro siano disponibili sempre più kit di questo genere dedicati ai piccoli, perché da un gioco possano nascere anche passioni :)

E questo è un esplicito suggerimento che spero venga colto :)

mercoledì 12 gennaio 2011

Mestieri antichi e vecchi ricordi


In un misto di ansia di ordine e di malinconia, ecco venire fuori dall'armadio della memoria vecchi ricordi....

un arcolaio e una matassa, il rumore a volte stridulo al suo girare,

una nonna e la sua nipotina, chinate su uno strano aggeggio

e un ciuffo di lana grezza da trasformare

le mani deformate dal tempo

e piccole mani inesperte

e gira gira gira ecco il filo apparire....


lunedì 10 gennaio 2011

taccuini? ancora due!



Ed ecco a voi gli ultimi lavoretti che non avevo postato prima.

Si tratti di due copri-taccuini in stoffa, come altri che avevo già fatto, questi su richiesta specifica di queste fantasie. Si tratta sempre di cover sostituibili quando è necessario inserire un piccolo quaderno nuovo.
Io li trovo sempre simpatici, anche perché io per prima amo molto i taccuini, agende, notes, eccetera. Non ne faccio mai più di due per ogni fantasia di stoffa, perché mi piace l'idea che da qui vengano fuori sempre cose differenti. Questa volta l'ispirazione non è giapponese, ma americana :)



In questo momento sto ultimando un paio di cose a maglia, e sto progettando tende, oltre a un paio di borse. La difficoltà per me è che i miei progetti hanno bisogno di tempo per venire alla luce e per venire presentati in una forma "decente" a voi tutti.

Ma non voglio lasciarvi troppo tempo senza mie notizie :)

venerdì 7 gennaio 2011

Baby blanket: su richiesta


In questi giorni vi sto mostrando le ultime creazioni che ho realizzato per Natale, che non ho avuto tempo di fotografare prima. Anche se sono in trasferta, cerco di trovare il tempo anche per scrivere qui, nel mio piccolo angolo.
Questo é stato il mio primo anno da modesta realizzatrice, anzi i miei primi mesi. Però vedo che intorno a me cominciano ad esserci tante persone interessate a quello che faccio. Devo confessarvi che mi fa piacere.
Come molte di voi, anche io ho sempre creato prima di tutto per il piacere di creare, e ovviamente per i miei familiari più ristretti, e tutti hanno sempre gradito. Però ricevere anche solo una parola di apprezzamento da chi non ti conosce è molto più gratificante, perché non hai l'impressione che il complimento sia dettato da affetto nei tuoi confronti. Non che l'affetto non serva, tutt'altro!! Ma a volte abbiamo bisogno di un po' di obbiettività, con affetto! :)
Tutto questo preambolo per introdurre il semplice concetto che questa copertina è stata realizzata su richiesta :) ed è per una bella bimba cresciutella che conosco. La sua mamma è venuta a scegliere il tessuto da usare ed io sono stata felice di accontentarla!
E' nello stile delle altre mie copertine che ho mostrato qui, ossia ha un fronte in cotone stampato colorato e un retro in Minkee a bollicine, in questo caso rosa per coordinare con il tessuto scelto.
Mi sembra ben riuscita, e mi pare che la mamma ne sia rimasta soddisfatta!!

giovedì 6 gennaio 2011

Anno nuovo, vita nuova??


In questi giorni, i primi del nuovo anno, si rincorrono gli oroscopi, le previsioni, perché tutti vorrebbero sapere cosa ci aspetta nel futuro.
Ma pur cercando rassicurazioni in una previsione o in un astrologo più bravo di tutti gli altri, in fondo vorremmo solo che qualcuno ci rassicurasse che nulla di negativo potrà accadere a noi o ai nostri cari, ben sapendo che nessuno potrà mai darci tante certezze, pur sapendo che la vita è fatta anche di momenti difficili, oltre che di quelli gioiosi.

Io credo invece che in questi giorni sia bene soffermarci a guardare indietro. Ogni tanto mi capita di dare una definizione agli ultimi anni passati, prima di guardare avanti ai prossimi.

Vi faccio un esempio: il 2009 per me e la mia famiglia è stato un anno difficile, solcato dalla malattia, dall'ansia, dal dolore, dalle cure, dalla consapevolezza che mai più nulla sarà come prima. Lo definirei l'anno del peso sulle spalle.

Poi è arrivato il 2010, l'anno del ritorno alla vita, ancora un po' sconnesso, quasi incredulo, un po' difficile da organizzare, come dopo un lungo sonno si fa fatica a riprendere i ritmi precedenti. Un anno meno difficoltoso del precedente, ricco di momenti sereni in compagnia di persone che ci vogliono bene, e ricco di creatività (come il precedente, forse per contrastare la bruttura del momento), ma ancora un anno complessivamente non bellissimo. E' stato l'anno del risveglio e dell'apertura.

Quindi questo, che è iniziato nel migliore dei modi, sarà per forza l'anno della vera rinascita!!

Non può che essere così!!!

Buon Anno a tutti!!!


P.S. So di essere strana, vi ho augurato Buon Natale in anticipo e in maniera poco convenzionale, e adesso vi auguro Buon Anno in ritardo.... ma prendetemi così come sono, un po' bizzarra forse, ma sincera! :)

mercoledì 5 gennaio 2011

Sciarpa a spirali


Qualche tempo fa avevo letto come realizzare una sciarpa a spirali e mi era piaciuto tanto che avevo memorizzato il procedimento. Ma poi, come spesso accade, non avevo avuto tempo, presa da altri progetti.
Poco prima di Natale però ho aperto il baule dei miei filati per prendere il necessario per completare un altro progetto che avevo per le mani e così mi è capitata per le mani questa lana. Un tempo pensavo di farne un maglione, ma mi è parsa straordinariamente adatta a questa sciarpa. E' un filato dal colore cangiante che va dal panna al grigio, abbastanza grosso.
La sciarpa sembra di difficile realizzazione, ma è solo una illusione. In realtà la lavorazione è semplice: dopo aver creato una catenella lunga quanto tutta la sciarpa, si lavora in ogni punto 3 punti doppi alti e si completa il giro. Il secondo giro si lavorano 2 punti alti doppi in ogni punto e nel terzo giro nuovamente 2 in ogni punto. Semplice no?
E' stato il mio regalo di Natale per mia sorella, trasferitasi di recente al freddo e al gelo :)


P.S. Fra i tanti che hanno pubblicato schemi per questo tipo di sciarpa, finalmente ho ritrovato quello che mi era rimasto impresso e da cui avevo memorizzato il procedimento, quindi con piacere cito il blog di Silvia e Greg, che vi consiglio!

lunedì 3 gennaio 2011

I libri!!!!


Chi mi conosce sa bene che la mia passione più grande è la lettura. Leggo da quando ero piccola, credo di averlo ereditato da mia madre, che aveva sempre un libro, una rivista “femminile” o un giornale in mano. E' una passione che, a seconda dei casi, mi esalta, mi diverte, mi immelanconisce, mi dispera, mi agita, qualche volta anche mi strazia. Ed è proprio questa alternanza di stati d'animo, di sensazioni provate, di pensieri sviluppati, che mi esalta e mi completa, aggiungendo di volta in volta un pezzetto alla persona che sono.

Certo, non leggo sempre con la stessa voracità, ci sono anche periodi che uno stesso libro rimane per un mese o più nelle mie mani. Ma non importa, non rimango mai senza.

Per questo a me i libri sono regali sempre graditi, di qualunque genere un libro arricchisce sempre. Ma se poi, conoscendomi bene, mi regalano anche libri che proprio avrei desiderato acquistare, allora la felicità è alle stelle!!

Ed è proprio quello che mi è capitato con questi due: aspettavo il momento giusto per farli miei, e invece mi sono stati regalati da due mie carissime amiche. Evidentemente sanno quello che fanno! Grazie!!!!!!

Si tratta di due autori che non hanno bisogno di presentazioni: Don Gallo e Dario Fo.

Non si tratta certo di romanzi, uno è più “serio” e l'altro più faceto, ma entrambi hanno il pregio di farci riflettere su questioni terrene, molto concrete.

Ne ho bisogno ultimamente. Ho l'impressione che tutti dovremmo fermarci a riflettere sul senso delle nostre azioni, sulla direzione che ha la nostra vita, e forse ritrovare coerenza, ristabilire una rotta, trovare nuovi sentieri, in qualche caso anche trovare nuovi obiettivi. Leggere è utile, perché occorre fare silenzio dentro di sé per poter capire ed entrare nel discorso dell'autore. E' un esercizio utile, perché forse siamo sempre meno abituati ad ascoltare “attivamente”, troppo spesso ascoltiamo “passivamente” come davanti alla tv, muti attori di una scena che si svolge sempre troppo distante da noi, e tutto ci sembra una finzione anche quando non lo è.

Un libro invece di fa entrare dentro la scena o dentro il pensiero di chi scrive, sei risucchiato dentro le pagine, sei vivo attore, e quando stacchi finalmente gli occhi dalla pagina, per qualche istante rimani ancora rapito dentro la scena che hai vissuto e non puoi non rifletterci anche dopo, pur consapevole che hai vissuto un sogno, se si tratta di un romanzo.

Insomma questo è dichiaratamente uno spot per la lettura!! Leggete, leggete sempre, leggete più che potete, non importa cosa, ma leggete, informatevi, formatevi una opinione vostra!

domenica 2 gennaio 2011

Una commissione particolare: un grembiule coloratissimo


Nell'ambito dei racconti di famiglia, apro oggi un breve altro capitolo. Dovete sapere che ho una zia bizzarra (che so che mi legge di tanto in tanto). Siccome qui posso anche prenderla in giro come mi pare perché non c'è contraddittorio, scrivo quello che voglio, anche se già so che ne pagherò le conseguenze!!! hihihihihihi

E' una simpatica signora attempata di mezza età (che nipote gentile eh?? ehehehehe), che pretende che tutte noi nipoti pensiamo a lei come a “LA Zia”, come se insomma fosse l'unica (e non lo è). Ma lei pretende di avere l'esclusiva della “ziità” (così la chiama). Rendetevi conto che tipo!! :)

A Novembre un giorno mi chiama per farmi i complimenti per le cose che avevo esposto qui sul blog e mi chiede (con voce mielata): “senti, ma non potresti farmi un grembiule, sai di quelli tutti colorati e allegri?? Non potresti farmi questo regalo eh?”. Così, sorridendo, mi sono messa al lavoro, prima di tutto sul modello e poi sulla scelta dei tessuti. Due le accoppiate che mi sono piaciute e quindi due i grembiuli realizzati.

Il primo, rosso a fantasia, ha il retro rosso in tinta unita e ampie tasche gialle.

Il secondo, tessuto a fantasia nei toni del viola, retro lilla a strisce, stesso tessuto usato per il grande tascone centrale.

Perdonate le foto, ma in trasferta ci si adatta come si può, e anche i fotografi sono quello che sono (ih ih ih) anche se hanno fatto pure le gare....

Entrambi sono stati consegnati come mio regalo di Natale alle mie DUE zie :)


P.S. Zia, vecchia bisbetica, ti voglio bene!!! Va bene, non insistere, ritiro l'attempata e la vecchia!!

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