venerdì 25 marzo 2011

Rubrica attrezzi: accessori, piccoli ma importanti!


Proseguendo nella nostra rubrica degli attrezzi, ecco qui un piccolo insieme di accessori, piccoli, semplici ma importanti. 
Sicuramente alcuni li riconoscerete al volo, e magari qualcuna di voi li conosce anche tutti. 
Ho voluto parlarne perché c'è sempre qualcuno a cui può essere utile.

Cominciamo dal più comune: il ditale. Ho imparato da ragazza a usarlo. All'inizio mi riusciva difficile e non ne ritrovavo l'utilità. Mia nonna mi diceva però che il problema stava nella posizione della mano, quando avrei imparato la posizione corretta, avrei capito anche quanto è importante (se non indispensabile) l'uso del ditale. E' stato così, è inutile che lo dica. Quindi rassegnatevi, se non usate il ditale è perchè la vostra posizione non è corretta!! :)))

Il secondo oggetto, quello giallo, è un porta aghi. Non è facilissimo trovarlo, perché "ormai poca gente cuce, figuriamoci se ha anche l'esigenza di portarsi dietro un porta-aghi!"(così mi hanno detto in tanti negozi a cui l'ho chiesto!!). E non dubito che sia così, purtroppo. 
Resta il fatto che io lo trovo uno strumento utilissimo, anche per conservarli senza perderli in giro per casa, come spesso avviene :))
 
Il terzo oggetto è la calamita. Lo so, vi chiederete se non sono impazzita, ma questo è un oggetto che apparteneva prima alla mia bisnonna e poi (a seguire) è arrivata a me. 
Quando lo vidi la prima volta nel cestino da lavoro della nonna, le chiesi a cosa servisse. Lei, serafica, me lo fece vedere: prese con calma la scatoletta degli spilli e la rovesciò in terra. Poi sorridendo mi disse che per raccoglierli si fa molto prima con una calamita. Che stupenda idea! E quante volte l'ho sfruttata!!!! :)))

Il quarto oggetto, anch'esso usurato dal tempo è la mia palla di legno. Anche questo è un ricordo, ma oggi in commercio ci sono ancora, più spesso a forma di uovo. Sono certa che molte di voi sanno che il suo uso è indispensabile per il rammendo (ma chi rammenda più, oggi??), ma lo è anche in tutti quei casi in cui occorre cucire con precisione in punti impervi. Io la uso ancora.

E infine occorre una descrizione più accurata per l'ultimo oggetto: l'infila-aghi
Ottima invenzione per chi non vede più benissimo, ma vuole continuare a cucire senza metterci un'ora per infilare l'ago!!


Per chi non lo conoscesse o non sapesse come usarlo, vi spiego brevemente il suo utilizzo. Basta prendere l'ago che intendiamo usare e lasciare che la lunga e flessibile cruna dell'infila-aghi si infili dentro la cruna dell'ago.

A questo punto infilare facilmente il filo che ci serve nella cruna larga dell'infila-aghi


Sfilare lentamente l'ago dalla cruna dell'infila-aghi


....e magicamente ci ritroveremo il filo nella cruna dell'ago, pronto per lavorare! 
Facile no?? :))


8 commenti:

  1. Ebbeni sì, stavolta non mi cogli impreparata! Li ho tutti e li adopero tutti (anche se in realtà cucio poco ma rammendo tanto...) io ho l'uovo e cosa mitica, si apre e dentro c'è un porta aghi....

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  2. Tutte queste cose mi hanno fatto venire in mente la macchina da cucire, a pedale, di mia nonna che gelosamente tengo in casa come suo ricordo. Sono 30 anni che non c'è più ma dentro nel cassettino della sua macchina da cucire ci sono ancora tutte le sue cose come le ha lasciate lei.
    Ciao

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  3. Io, invece che la palla, ho un uovo di legno, ed è utilissimo!!! ^__^

    ***Silagà Designs***

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  4. Anch'io ho l'uovo, la palla non l'avevo mai vista!
    Ciao Veggie

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  5. L'infila ago resterà sempre un mistero, un oggetto magico che non so far funzionare...ora provoooo!!!!

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  6. Io non posso più fare a meno dell'infila aghi... ma la palla di legno mi manca ;-)

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  7. Che bella questa tua rubrica!! Mi piace sempre più...
    E spieghi benissimo i segreti di ogni attrezzetto magico!
    Bravissima!!
    A me manca la calamita.. ed ho anche io l'uovo regalatomi dalla blogghina Giuliedda!

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  8. L'uovo ce l'ho, il porta-aghi anche (è vecchissimo), l'infila aghi non avevo mai capito come funzionava. Sulla calamita ti voglio raccontare una storia: da piccola accompagnavo sempre mia nonna dalla sarta del paese. Aveva una grande finestra con davanzale in legno (pieno di fessure), dove lei si appoggiava a cucire per sfruttare la luce del sole e le cadevano gli spilli nelle fessure. Non aveva mai tempo per raccoglierli e quando io andavo lì, passavo ore a fare la raccolta.
    Non ripensavo a questa storia, di oltre 30 anni fa, da un sacco di tempo. Grazie di avermi ascoltata.

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