Ogni anno questa festa irrompe nelle nostre vite, annunciandosi con feste, party, festiti di vario genere e anche di vario gusto.
Come già altre volte ho scritto, è una festa che non mi piace. Non ne conosco le origini e sento che non mi appartiene. Fra le altre cose si è nel tempo sovrapposta a una festa che invece nel mio territorio ha delle radici molto più antiche: "la festa dei morti", di cui a breve vi parlerò diffusamente.
Non capisco il desiderio che abbiamo di dimenticare le tradizioni dei nostri avi per importare pedissequamente dall'estero ogni nuova festa, perché si sa "straniero" è meglio! Laddove straniero sta per nordico o Nordamericano, naturalmente, il resto delle tradizioni straniere non ci interessa.
Intendiamoci, a me piace interessarmi di feste e culture differenti dalle mie. Non penso che le mie siano migliori, necessariamente. Ma quello che davvero non mi piace è il nostro provincialismo, il nostro ritenere quasi sempre più "in", più figo, più interessante, una festa, un prodotto, un cibo, solo perché così ci viene proposto. Non comprendo perché assumere qualcosa che viene da fuori debba significare cancellare qualcosa che c'era, e non possa essere invece un arricchimento alle nostre tradizioni già esistenti. Non comprendo per quale motivo (a differenza di quasi tutte le altre nazioni) noi siamo sempre così poco campanilisti.
Rame di Napoli |
Così è arrivato l'albero di Natale, senza il quale (si sa) non è Natale!! E l'atmosfera di Natale la creano palle colorate e illuminate, ghirlande, luminarie di ogni genere, e gli alberi rigorosamente innevati (anche laddove la neve non si è mai vista). Ma per i nostri nonni cos'era allora? Forse il Natale era Presepe, anch'esso sempre più "antico". Forse era famiglia, e dolcetti speciali fatti in casa.
Ma così è anche per la festa della Mamma, del Papà, ora pure quella dei Nonni, la festa di S. Valentino e infine anche Halloween. Fra poco festeggeremo anche il Ringraziamento, naturalmente senza nemmeno chiederci di cosa stiamo ringraziando e chi. Perchè noi siamo fatti così e le feste sono sempre belle, no? Tutte, tranne quelle del nostro passato.
Ma torniamo della festa dei morti. Torno indietro alla mia infanzia, quando era già cominciato il declino, ma pur tuttavia ho fatto in tempo ad averne un ricordo.
" 'Nzuddi" |
Un tempo non serviva solo a ricordarci i defunti da "andare a trovare" al cimitero e a cui portare i fiori sulla tomba. Questo lo si fa in tutt'Italia, più o meno. Era di più. Era (anche) una festa per i bimbi, che ricevevano i regali solo in questa occasione (oltre al compleanno), molto più che per Natale. Io ricordo perfettamente che nel giorno dei morti ne ricevevo diversi, sempre giochi, mentre per Natale (forse) uno...
Il regalo che si riceveva per "i morti" era favolisticamente portato dai nostri cari ormai defunti, che pur non essendo presenti nella nostra vita fisicamente lo erano con l'affetto, che veniva dimostrato proprio in questi giorni di festa in forma di dono.
Era una festa poetica, dolce, e che ci abituava sin da piccoli a confrontarci con il tema della morte, ci dava l'opportunità di fare domande, di mettere insieme pezzo per pezzo una più compiuta visione sulla realtà. Una festa che ci parlava di morte in modo sereno, in cui in qualche modo si parlava soprattutto d'amore, e anche i dolci tipici (le ossa di morto) rendevano "dolce" una argomento raccapricciante.
L'idea del nonno che veniva a portarti un dono, segno del suo amore, è secondo me una cosa assai più piena di affetto che l'idea di quel folkloristico personaggio che è Babbo Natale, buffo signore che nulla ha a che fare con noi, arriva una volta all'anno e spesso porta regali diversi da quelli che ho "chiesto" nella mia lettera. Ai morti invece non si "chiede" nulla, il loro è (era) un regalo gratuito, un modo per dimostrarci affetto e continua presenza. Un abisso.
"Ossa di morto" |
Ma la festa è andata, almeno in questo senso. Quel che rimane è una grande fiera-mercato, e un consumistico smercio di regalini e dolcetti. Ma c'è Halloween, che in realtà ci arriva come festa semicarnascialesca, dedicata a personaggi orrorifici e spettrali. Della morte vi è traccia solo in forma di pittoresca signora con la falce.
Peccato, perché era una buona occasione per noi, che oggi siamo genitori! Ai nostri figli non parliamo più di morte ("perchè angosciarli???"). E anche noi (d'altra parte) ormai facciamo di tutto per non pensarci.