"Decluttering, che strana parola!" E' stata la prima cosa che ho pensato quando la sentii per la prima volta. Chissà cosa pensavo indicasse, e invece non è altro che l'eliminazione del superfluo.
Le nostre case sono tutte invase da una enorme quantità di oggetti inutili o inutilizzati, o regali poco graditi, o troppo eleganti, fragili, non adatti all'ambiente, ai colori, ai gusti. Insomma, tutta questa roba, per quanto intatta, nuova, magari anche di buona qualità, non ci è utile, anzi ingombra i nostri spazi. E poi c'è anche qualche oggetto usato, ma ancora perfettamente funzionante, che non ci piace regalare alla discarica.
Cosa c'è di meglio che provare a cedere tutto questo, magari facendo in modo che diventi utile per qualcun altro?
Vediamo un po' cosa fare e come.
Per prima cosa, evidentemente occorre selezionare con cura. Io ho deciso di disfarmi di tutto quel che non uso e non tocco da almeno un paio d'anni, mi sembra un tempo sufficiente per decretarne l'inutilità, no?
Il secondo passo è decidere cosa farne. Ovviamente ci sono i mercatini dell'usato, quasi in tutte le città. Se volete intraprendere questa strada occorre informarsi su dove, quando e come accedervi, e poi creare la vostra "bancarella".
Esistono anche delle alternative, magari gestibili da casa vostra. Alcuni affidano i loro oggetti, magari quelli di maggior valore, a
mercatini on line, come il noto sito d'aste
ebay (classico o annunci). E' un buon intermediario che offre soprattutto grande pubblico, ma anche (nella versione classica) tariffe da pagare: valutate bene se ne vale la pena. Se volete cedere un pelouche usato magari non è l'ideale, ma magari per la porcellana della nonna il discorso cambia.
Altri invece provano a
percorrere la strada del baratto, ossia mettono a disposizione i propri oggetti, dichiarando ciò che si desidera in cambio. Questa strada è battuta soprattutto dal sito
ZeroRelativo, notissimo in rete. Ovviamente occorre
essere abbastanza malleabili per effettuare scambi, perché non è detto che la persona interessata ai vostri pattini dismessi, abbia da offrirvi in cambio una friggitrice!
E proprio da questo punto "debole" del baratto che hanno preso piede degli esperimenti nuovi, siti costruiti sul concetto del baratto differito. Come funzionano? Si attribuisce un valore al bene (non monetario), quando lo cedo acquisisco quel valore, che potrò poi "spendere" per acquisire qualcosa di mio interesse.
L'idea in sé è geniale, perché permette contemporaneamente di liberarsi di ciò che non ci serve e di acquisire solo quel che ci è necessario, senza spendere denaro reale e senza attendere la coincidenza tra desideri fra due persone.
Questa idea anni fa è stata alla base del sito
Perso per Perso, sul quale io ho scambiato diverse cose. Baratto differito anche per il nuovissimo
"Reoose", molto simile al precedente, ma con regole di attribuzione valore molto più vincolanti e decise "a monte". Esperimento molto interessante, da provare almeno una volta, proprio per l'ebbrezza di avvicinarsi allo
scambio senza denaro in cambio. Inutile dire che l'idea può funzionare
se ci sono molti utenti che decidono di usare il sito per gli scambi, perché così si amplifica la possibilità di trovare davvero qualcosa per ognuno.
Ci sono poi numerosi gruppi on line di baratto, anche sui noti social forum, dove si scambia freneticamente ogni genere di oggetto. Unico limite è riuscire a inserirsi all'interno di rapporti di scambio ormai creati tra persone che si conoscono e di cui si conoscono gusti e richieste.
Altra possibilità è usare siti per archiviazioni immagini per inserire foto di oggetti, e far girare tra amici e conoscenti relativo link. Chi ha bisogno di qualcosa te lo fa sapere, e (conoscendosi) per lo scambio ci si aggiusta più facilmente. Oppure organizzare degli swap party, oggi molto di moda, ossia incontri in casa di una amica dove ciascuno porta ciò che vuol scambiare purché sia "fashion", si intende.
Da non sottovalutare poi l'opportunità di donare! Ci sono molte strutture che si occupano di questo e cercano un po' di tutto, dall'abbigliamento al mobilio, per aiutare chi ne ha bisogno. Le biblioteche spesso accettano libri, gli ospedali pediatrici giochi in buono stato per distrarre i piccoli pazienti. Insomma guardiamoci intorno, le possibilità sono davvero tante!
Ma tutte partono da due considerazioni:
1) liberiamoci dal superfluo, cediamolo a chi ne può fare un uso migliore!
2) liberiamoci dall'idea che un oggetto abbia valore solo se spendiamo soldi per averlo!
Buon lavoro a tutti!!